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Villa Romana del Varignano

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ORARI DI APERTURA BIGLIETTO

martedì – sabato 08:30-18:30
domenica 08:30-13:30
prima domenica del mese ingresso gratuito

€3 intero
€2 ridotto (18-25 anni)
altre agevolazioni

€5 biglietto combinato (Museo e zona archeologica di Luni)

 

 

DOVE SIAMO CONTATTI
Via Varignano Vecchio
19025 Loc. Le Grazie, Portovenere SP
drm-lig.villaromana.varignano@cultura.gov.it
+39 0187 790307

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LA STORIA


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L’area archeologica della Villa romana del Varignano conserva il frantoio oleario più antico della Liguria.

La Villa romana, inserita in un contesto paesaggistico-ambientale di notevole pregio, al fondo di un’insenatura protetta in località Le Grazie di Portovenere (Sp), fa parte di un sistema di approdi e proprietà terriere (fundi) realizzato dai Romani nell’ampio golfo della Spezia e correlato al vicino porto della colonia di Luna (portus Lunae).

La villa era parte integrante di un ottimo fondo agricolo di circa 30.000 metri quadrati coltivato a oliveto, forse anche con zone boschive e di pascolo.

Le indagini archeologiche hanno messo in luce un grande complesso con approdo privato sul mare, che riuniva le caratteristiche tipiche della villa rustica e della villa marittima d’otium e che ebbe lunga vita, tra la fine del II secolo a.C. e il VI secolo d.C.

Lo sviluppo attualmente visibile si data al 90-80 a.C., ma una struttura precedente, della fine del II secolo a.C., di cui ad oggi sono stati individuati 7 ambienti con decorazioni parietali e pavimenti di pregio, testimonia una fase di vita più antica. La parte residenziale è costituita da due corpi rettangolari adiacenti ma non direttamente comunicanti tra loro: l’ala riservata al fattore (vilicus) ed alla sua famiglia, costituita da numerosi ambienti, e la domus dotata di ambienti con pavimentazioni musive di alta qualità, scenograficamente aperti su un porticato affacciato sul mare.

Il quartiere adibito alle attività produttive (pars fructuaria), si sviluppa con edifici dedicati alla lavorazione delle olive e allo stoccaggio dell’olio. Organizzato secondo i precetti del De agri cultura di Catone, è costituito dall’impianto delle macchine per la spremitura e dalla grande cella olearia che doveva contenere almeno 50 giare. Eccezionalmente conservato è il locale dei torchi, dove sono alloggiate due presse olearie del tipo più antico descritto da Catone, azionato da leve e funi.

Nella seconda metà del I secolo d.C.  importanti ristrutturazioni modificano il quartiere residenziale. All’abitazione del vilicus si sostituisce un lussuoso balneum padronale con gli ambienti termali disposti intorno ad una grande vasca con fontana.

A questa fase risale, essendo necessaria una maggiore quantità d’acqua per il funzionamento delle terme, la costruzione della grande cisterna voltata a due navate, imponente serbatoio d’acqua intonacato con malta idraulica.

L’economia della villa subisce cambiamenti: la cella olearia viene smantellata e trasformata in hortus, segno che la produzione di olio in questa fase non è più l’attività preponderante, probabilmente aumentano attività agricole diverse e la pratica dell’allevamento.

Nei secoli successivi la vita della villa continua fino ad arrivare agli inizi del V secolo d.C. quando l’innalzamento del livello marino e dell’acqua di falda rende malsano e poco sicuro il sito e la villa viene abbandonata.

Attorno all’anno 1000 i monaci olivetani cominciano a coltivare quelle terre ed i ruderi della villa vengono utilizzati per terrazzamenti: viene impiantato di nuovo l’uliveto, ma anche vigneti e orti.

Durante i secoli diciassettesimo e diciottesimo vengono costruiti i tre casali agricoli e la grande cisterna rimasta sempre affiorante viene adibita a deposito di attrezzi e animali.

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staff

Direttore | Marcella Mancusi

I servizi di fruizione, accoglienza e vigilanza sono garantiti da
Michela Alberti
Gabriella Bassi
Marco Carpena
Giordano Prudente
Dario Salvatori

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DOCUMENTI

COME ARRIVARE
In treno + bus
Da Genova. Prendere il treno direzione La Spezia Centrale. Raggiungere via Garibaldi, circa a 8 minuti a piedi. Prendere il bus n 11 (azienda ATC) direzione Portovenere. Scendere alla fermata Le Grazie Scuole (circa 23 minuti di viaggio). Proseguire a piedi in Via libertà per circa 500m. Girare a destra su Via Varignano Vecchio.
In auto
Da Genova Prendere l’autostrada direzione La Spezia A15/E31, proseguire per 97 km. Prendere l’uscita La Spezia/Genova. Entrando in A15, mantenere la corsia di sinistra per voltare a sinistra su Viale Italia. Alla rotatoria prendere la prima uscita direzione Portovenere. Proseguire dritto e dopo 900 m girare a sinistra, in Via Nicolo Fieschi, SP530. Proseguire per 1 km. Alla rotonda prendere la 3 uscita per rimanere su SP530. Proseguire per 8 km. Al bivio Le Grazie svoltare a sinistra e prendere Via Libertà. Posteggiare al Porto Turistico Le Grazie. A piedi, prendere Via Varignano Vecchio, proseguendo per circa 500m.

 

accesibilità
In fase di aggiornamento.